L’espansione di FairCoin in Grecia, notizia su La Directa

magius post home

La storia (affascinante) della criptomoneta alternativa che potrebbe salvare la Grecia (e forse il mondo)

L’attivsta Enric Duran, conosciuto come Robin Banks e FairCoin, la criptomoneta lanciata collettivamente
Laia Gordi, Londra
31/07/2015
Enric Duran ci da l’appuntamento tramite un chat encriptato, lattivista noto come Robin  Banks vive tuttora nella clandestinita’. “Per sostentarmi ho dovuto hackeggiare il sistema monetario, non e’ d’avvero originale?”, dice.
“I primi anni (vissuti) nella clandestinita’ sono stato impeganto testando il Bitcoin per gestire alcuni tra gli aspetti della mia situazione in modo sicuro”, spiega Duran il quale dice che, quanto piu’ imparava, piu’ si rendeva conto del potenziale che aveva in se` una “tecnologia cosi’ dirompente”. Da li’ nacque l’idea di rendere compatibile l’indipendenza dagli stati a dalle banche, che offrono le criptomonete, coi valori della “rivoluzione integrale”; che non e’ piu’ – nen meno – che una proposta di societa’ post-capitalista di Duran e il suo collettivo, basata nell’appropriazione di potere da parte della popolazione per la presa di decisioni in tutti gli aspetti della vita, vale a dire, nell’economia, nella politica, nella forma della societa’, della cultura, ecc. tutto a margine degli stati e in modo assambleare. Non fu fino ad “aprile del 2014, che mi venne l’idea di ricuperare una criptomoneta ch’era stata abbandonata, il Faircoin, e pensai adoperarla come arnese per costruire una cooperativa aperta mondiale, che battezziamo come Faircoop”, prosegue premendo i tasti Duran. Da allora, insieme a  Thomas König, un programmatore austríaco che subito s’incorporo’ al progetto, questo collettivo disperso di attivisti, hackers e agitatori varii si e’ dedicato a sviluppare, testare ed  immaginare tutto quello che e’ possibile fare oltre i confini del mondo capitalista e degli stati, sotto un ombrello cooperativo e con una moneta virtuale.
“I primi anni nella clandestinita’ sono stato impeganto testando il Bitcoin per gestire alcuni tra gli aspetti della mia situazione in modo sicuro”, spiega  Duran.
 
Come funziona il Faircoin (e il Bitcoin)
Le criptomonete sono certe unita’ di valore che, anzi ch’essere legate ad una banca centrale, o a un bene tangibile, ad esempio l’oro, l’unita’ e’ legata ad un algoritmo, ad una formula matematica, che ha un numero determinato di soluzioni.
Ogni volta che un computer o un insieme di computers risolve la formula si crea un’unita’ di valore, cioe’ un Bitcoin, nel caso della moneta piu’ famosa del mondo
 
E’ come se un gruppoo di programmatori avesse disegnato un gioco. Le regole del gioco e la scacchiera sono a vista d’occhio di tutti, giacche’ si tratta di un programma di codice aperto, cosi’ tutti i partecipanti possono valutare che nessuno faccia frode. Quelli che risolvono il gioco guadagano dei punti o Bitcoins, il che viene detto “minig” in inglese, o dedicarsi a minare (fare il minatore). Ma puoi anche comperare criptomoneta con la moneta corrente o che ti possono regalare. Il valore della criptomoneta dipende dall’offerta e la domanda e non dal dollaro ne’ dai tecnocrati neoliberali del Tesoro nordamericano; quanta piu’ gente gioca, piu’ aumenta il suo valore. La scacchiera e il programma madre e’ chiamato blockchain, che potremmo anche considerare come un libro di contabilita’, pubblico e aperto, dove si possono vedere tutti i movimenti peer-to-peer (da pari a pari) che si fanno, ad esempio, in Bitcoins. E’ questo traffico che stabilisce il valore della moneta in confronto alle altre. I vantaggi del Bitcoin in concreto sono che, malgrado abbia una grande volatilita’, perche’ un mercato piccolo, e con relativamente poco denaro ancora si puo’ alterare il prezzo della moneta, i suoi difensori dicono che rende piu’ facile speculare, o che possa generare una bolla inflazionaria perche’ ha una certa tendenza a crescere per poi a stabilizzarsi piu’ avanti. Ma sopratutto il boom dei Bitcoin viene dal fatto che le transazioni sono anonime, indipendenti dalle banche a dai governi, e libere dalle tasse. I detrattori sottolineano che il Bitcoin, e le criptomonete in generale, presuntamente vengono utilizzate in modo massiccio per il lavaggio del denaro e per comperare dei prodotti e servizi illegali.
Ma Faircoin, secondo Duran, fa un passo piu’ in la ‘ del Bitcoin. Si tratta di cambiare le regole del gioco. Per cominciare ha un sistema di miniera che non dipende della potenza del tuo computer e, per cio’, e’ piu’ ugualitario e piu’ ecologico, spiegano quelli dalla Faircoop. Inoltre, il collettivo sta lavorando in un nuovo algoritmo che ricompensa la cooperazione e non la competizione individualistica, precisano. Poi, spiegano gli attivisti, hanno creato  quattro fondi di finanziamento all’interno della Faircoop che aiuteranno a sviluppare le idee libertarie della rivoluzione integrale a scala globale, se la moneta avra’ successo. L’idea di Duran e i suoi compagni e’ che, o guadagnamo tutti, o non guadagna nessuno. “La Faircoop e il Faircoin sono delle sfide, tutti coloro che partecipiamo saliamo sullo stesso treno, dove affinche’ possa guadagnare uno, dobbiamo guadagnare tutti. Vale a dire, il successo personale arrivera’ soltanto se esso avviene all’intero collettivo, e questo successo collettivo provochera’ l’esito di molti progetti autonomi e personali”, appare scritto sullo schermo quando Duran clicca l’intro.
Ma questo hacker, dietro lo schermo, ammette che e’ un progetto ancora con molte domande da rispondere. Il Faircoin, tanto per cominciare, non puo’ evitare la speculazione, ne’ la compra d’armi o il lavaggio del denaro sporco.  “In una moneta decentralizzata non abbiamo un arnese di controllo in senso forte” scrive. “Quello che abbiamo sono attrezzi organizzativi e comunicativi che promuovono il fatto che Faircoin venga usato per cooperare, in modo solidale, per costruire una nuova societa’ post-capitalista, e che rechi beneficio a quelli che lo vogliano utilizzare con questo orientamento; mentre chi cerca invece la privacita’ della moneta gia’ conta con il Bitcoin o l’effettivo”, preme i tasti velocemente.
Usare i faircoins e’ meno astratto di quanto pare. La settimana dal 24 al 31 luglio si e’ celebrata la Faircoin Week, che coinvolse una sessantina di entita’ sparse per tutto il mondo. Molto specialmente si distinsero 11 collettivi in Grecia e 18 nello Stato spagnolo, fra la Catalogna, la Galiza e Paese Valenzano. Durante quella settimana potevi scaricarti gratuitamente 40 faircoins, 2 euro all’incirca, dopo avere istallato nel telefono cellulare e nel computer un’applicazione Wallet o portafoglio, e con quei soldi comperare poi dei prodotti giusti negli stabilimenti associati. “E’ difficile sapere quante sono state le transazioni fatte, perche’ non c’e’ un computer che ne faccia la somma e non tutti i movimenti che possono essere osservati nel navigatore sono pagamenti reali.  Ma ormai e’ chiaro che siamo all’inizio dell’uso dello Faircoin come mezzo di pagamento e, come tale, sicuramente ha mosso quella settimana alcune decine di migliaia di faircoins, il che equivale ad una manciata di migliaia di euro”, relativizza Duran.
Potevi scaricarti gratuitamente 40 faircoins, 2 euro all’incirca, dopo avere istallato sul tuo telefono cellulare o nel tuo computer un’applicazione Wallet o portafoglio, e con quei soldi comperare dopo dei prodotti giusti negli stabilimenti associati 
La  presenza del Faircoin in Grecia quest’estate e’ stata portata grazie ai compagni di Duran che hanno organizzato campi estivi nell’isola greca di Creta, dal 15 luglio al 15 agosto, per creare un tessuto cooperativo con il collettivo locale, far conoscere l’uso di Faircoin e generare l’utogestione economica, sulla quale scommettono a partire dalla rivoluzione integrale, spiegano alcuni attivisti del campeggio. 
“La squadra della FairCoop ha suscitato molti dibattiti e attivita’ nella mia citta’ da quando arrivarono per celebrare i campeggi”, dice una delle partecipanti greca. “Le idee rivoluzionarie che hanno portato, l’energia e le loro personalita’ calde sono essenziali per aiutarci ad andare avanti. Il peggio della situazione greca e’ che le promesse mancate di Syriza hanno comportato la morte della speranza. I dettati della troika minacciano di spingere alla gente verso quello che sembra inevitabile, l’incubo del fascismo,” assevera.
Enric Duran si rese noto nella Catalogna dopo che nel 2008 rese pubblico che aveva sottratto quasi mezzo milione di euro a 39 banche spagnole, sotto forma di piccoli imprestiti che non pensava restituire. Quel denaro invece lo consegno’ a movimenti sociali. Dopo, insieme ad un collettivo di attivisti catalani, fondarono la Cooperativa Integral Catalana, con la quale si trattava, di fatto, di portare alla pratica le idee della chiamata rivoluzione integrale ed era l’embrione, a scala catalana, della FairCoop. La  cooperativa e’ una rete di cooperative che include da un ristorante fino ad abitazioni o un centro di salute che funzionano fuori dal capitalismo, tanto quanto possono, ad esempio, praticando l’obiezione fiscale. Si tratta di un processo di costruzione di una pratica sociale autogestionaria, ai margini del controllo statale e del sitema capitalista”  conclude Duran, che sembra riassumere in questo modo la filosofía della sua vita. Dopo di che, dice che deve andare via perche’ lo aspettano per prendere un autobús.
“Addio, e un abbracio” e si chiude lo chat.

This post is also available in: Inglese Spagnolo Francese Catalano Tedesco Greco